mercoledì 17 agosto 2011

Il linguaggio segreto dei fiori

Una delle cose che preferisco fare di notte è leggere, e vorrei parlarvi di questo libro " Il linguaggio segreto dei fiori" che ho scovato in un autogrill al ritorno delle mie vacanze al mare. Ammetto che sono stata affascinata in particolare dal titolo e dalla copertina; mai più immaginavo che avrebbe trattato un argomento che potesse riguardarci. A dire il vero tratta maggiormente questioni sull'affido, ma penso che non siano le questioni burocratiche ad interessarci. Adozione o affido sono entrambi nemici di un unico dolore; una ferita difficile da rimarginare, la paura dell'abbandono e la paura di dare la propria fiducia a qualcuno. Invece di parlarvi della trama di questo libro, che spero che molti di voi abbiano voglia e la possibilità di leggere, vi scriverò alcune parti dell'intervista all'autrice del libro: Vanessa Diffenbaugh. E' una madre adottiva, e data la sua estrema sensibilità sull'argomento è riuscita a creare una protagonista, ovvero una figlia adottiva, Victoria, in modo così attento e realistico. 
Per Victoria ha tratto ispirazione da qualche persona reale?
(...) Victoria ha alcuni tratti dei ragazzi in affido che ho conosciuto. In particolare c'è stata una ragazza, di cui io e mio marito ci siamo occupati molti anni fa, che era impetuosa, diffidente e imprevedibile un pò come Victoria. (...) Era reattiva, bellissima, furba e spiritosa. L'amavamo incondizionatamente e lei fece di tutto per sabotare questo amore. Ancora oggi mio marito ed io rimpiangiamo di non aver saputo trovare il modo per creare un legame con lei e diventare la famiglia stabile che meritava.

L'ultima frase del libro è " con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle - come ogni madre alla figlia - un amore imperfetto e senza radici " . Qual è la relazione fra ricevere e dare amore, in particolare nel rapporto con un figlio naturale o adottivo?
Quand'ero circa a tre quarti della stesura del libro, mi capitò, a una cena di parlare del musco e dell'amore materno e un amico che fa il biologo intervenne dicendo: " questo mi piace molto, perchè i muschi sono le uniche piante che crescono senza radici". Ho capito all'istante che questo concetto sarebbe andato a costruire il finale del libro. L'idea che il musco ( l'amore materno ) cresca senza radici ( separato da tutto ciò che lo circonda ) mi è sembrata liberatoria, quasi rivoluzionaria. Victoria crede di non poter amare perchè non è stata amata (...) Ma l'amore - come l'odio - è autonomo. Non sgorga ne dal nostro passato ne dal nostro futuro; è separato persino dalle persone che amiamo. Si proietta verso l'esterno, rimane integro in se stesso e non mette radici. Guardando l'amore in questo modo riusciamo a capire che tutti sono in grado di amare i propri figli di un amore profondo e completo, indipendentemente dal proprio passato o dalle circostanze.

Una conversazione con Vanessa Diffenbaugh, tratto da " Il linguaggio dei fiori"






Benvenuti!

Ciao a tutti e benvenuti nel nostro blog, che finalmente siamo riusciti a creare. So che molti voi l'avranno visto e rivisto, ma in questo messaggio di benvenuto ci tenevo a pubblicare la trasmissione sulla tv svizzera RSI La2, a cui io e Tiago abbiamo avuto la possibilità di partecipare e che ci ha dato la possibilità di far conoscere i nostri progetti. Per chi non l'avesse guardata dall'inizio alla fine, consiglio di farlo perchè tutte le interviste sono davvero interessanti!

http://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm?uuid=423b8b7d-77db-486a-b47f-f4e14276084a